copertina etichette nutrizionali
09.11.2021

Impariamo a leggere i valori delle etichette nutrizionali – parte seconda

Le etichette nutrizionali parte 2

Nell’articolo precedente abbiamo parlato di: macronutrienti, carboidrati, proteine e grassi indicati all’interno delle etichette nutrizionali, (se te lo sei perso eccolo qui: etichette nutrizionali parte 1), in questa seconda parte, affronteremo le altre sostanze contenute negli alimenti.

Nel nostro paese è obbligatorio riportare in etichetta il contenuto in sale del prodotto. È una acquisizione piuttosto recente ma estremamente importante. Il consumo di sale è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni perché il sale rende più gustosi anche alimenti di scarsa qualità e soprattutto perché crea una sorta di dipendenza: se ci abituiamo a consumare alimenti salati i nostri liquidi organici compresa la saliva, si arricchiscono di sale, la nostra percezione del salato si altera e siamo indotti ad aggiungere più sale negli alimenti. Diventa un circolo vizioso che può portare, specie in chi è geneticamente predisposto, all’ipertensione. Per cui meno sale contiene un alimento meglio è.

Altra dicitura presente sulle etichette è il contenuto in fibra. Purtroppo, non c’è una chiara distinzione fra solubile e non solubile.
La fibra è importante per migliorare il transito intestinale, per aumentare il senso di sazietà, alcuni tipi di fibra costituiscono un pasto prelibato per i batteri buoni che popolano il nostro intestino. Altri tipi, come la pectina, si depositano sulle pareti intestinali e rallentano l’assorbimento degli zuccheri riducendo il picco glicemico post-prandiale. Infine, ci sono fibre che contengono polifenoli e vitamine preziose per il nostro organismo.

La lettura degli ingredienti

Meno ingredienti in etichetta meglio è dice la regola. Questi sono scritti in ordine decrescente: i primi sono presenti in maggiore quantità gli ultimi in minore. Se ad esempio nel minestrone pronto i primi sono patate e carote e per ultimi trovate le zucchine e gli asparagi, beh, ora avete capito che troverete soprattutto patate che pagherete come asparagi!
Se consumate alimenti pronti, cercate di scegliere quelli che contengono olio d’oliva extravergine e non olii vegetali o di semi.
Infine ci sono i conservanti. Qui si apre un mondo perché ci sono innumerevoli coloranti e conservanti e bisognerebbe dedicare una trattazione solo a loro, lo faremo prossimamente.

Per concludere: i nitrati sono conservanti pericolosi e presenti abbondantemente negli alimenti. Questi vengono usati soprattutto per conservare i salumi perché garantiscono che il Clostridium botulinum non contamini l’alimento. Il Clostridium botulinum se ingerito può essere fatale.
Però anche le nitrosamine che si generano dal metabolismo dei nitrati sono molto pericolose perché sono cancerogene.
Perciò il nostro consiglio è: scegliere salumi senza nitrati: ovvero prosciutti stagionati e salati (ahimè c’è sempre qualcosa che fa male! Ma basta consumarne con buon senso). Un esempio? I prosciutti Parma e San Daniele non contengono nitrati.

 

Articolo della dott.ssa Manuela Aliotta, nutrizionista e farmacista.

 

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